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preventivo immediatoVi spiegheremo oggi come fare il clone di un hard disk con ChallengerOS e Rocket.
L'attività di cloning di un hard disk è molto utile quando si va a lavorare su dischi danneggiati; con ChallengerOS è possibile personalizzare la lettura del drive, analizzare il filesystem personalizzandone l'algoritmo, ed eseguire il recupero dei dati in tempo reale.
Fare il clone dell'hard disk è utile quando il nostro hard disk è danneggiato e vogliamo recuperare i dati o avviare un'analisi forense.
Entriamo a questo punto nel vivo della nostra clonazione di base, e vediamo come fare.
Nel primo step connettiamo il disco di destinazione al nostro personal computer che in questo caso è un Seagate Barracuda da 2 terabyte, ed accendiamo il computer con ChallengerOS.
Connettiamo tramite la porta USB il disco sorgente che in questo caso è un Western Digital Passport esterno da 320 GB, e lanciamo l'applicativo Rocket.
Creiamo un nuovo task con Rocket e selezioniamo Drive Cloning; diamo un nome al nostro task, e selezioniamo il drive sorgente (dunque il nostro WD da 320 GB); selezioniamo il drive di destinazione (il Seagate 2 terabyte), e premiamo il tasto Play per far partire il processo di clonazione del disco.
Durante la clonazione ogni settore del disco sorgente sarà trasferito sul disco di destinazione
E' possibile in questa fase accedere direttamente al filesystem virtuale, e, mentre leggiamo file e cartelle, gli stessi elementi vengono trasferiti in modo automatico sul disco di destinazione.
Possiamo eseguire anche un check di cluster ed elementi del filesystem mentre vengono trasferiti in maniera completamente automatizzata sul target di destinazione.
Possiamo andare a verificare cosa è avvenuto sul disco target, dunque il disco di destinazione, creando un nuovo task e selezionando il Seagate.
Vediamo come il filesystem sia stato trasferito in maniera integrale a partire dal masterboot record, alla root del drive e i file che abbiamo precedentemente trattato.
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